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Cocciniglia: si nutrono della linfa delle piante

Le cocciniglie (dette anche Coccidi) appartengono alla categoria degli insetti fitofagi e fitomizi (cioè che si nutrono succhiando la linfa dalle piante che attaccano). Il loro nome deriva dal termine spagnolo cochinilla che significa porcellino di terra. Si tratta purtroppo di uno dei nemici più dannosi, anche e soprattutto dal punto di vista economico, per l’agricoltura.

Infatti, nonostante le ridotte dimensioni di ciascun esemplare ed un potenziale riproduttivo meno prolifico rispetto a quello di altri insetti della stessa categoria come gli Afidi, gli Acari o i Ditteri, parecchie specie di cocciniglie possono essere in grado di dare origine ad infestazioni talmente gravi da mettere a repentaglio porzioni significative del raccolto complessivo.

Caratteristiche delle cocciniglie

Le principali caratteristiche che determinano la pericolosità delle cocciniglie sono rappresentate innanzitutto dalla facilità con cui riescono a propagarsi sul territorio. Le dimensioni ridotte, infatti, ne favoriscono la diffusione passiva e basta trasportare delle piante già infestate (spesso le cocciniglie sfuggono alle ispezioni in quanto non sono molto facili da individuare) da una zona all’altra per combinare grossi guai. Non è un caso che molte specie di cocciniglia inizialmente fossero presenti solo in specifiche aree del mondo, ma col tempo e grazie all’intensificarsi degli scambi internazionali sono diventate molto comuni a tutte le latitudini in pratica.

In secondo luogo, un altro motivo che preoccupa gli agricoltori è rappresentato dalla polifagia. Le cocciniglie infatti sono in grado di attaccare varie tipologie di colture e varie parti di una stessa pianta (frutti, foglie, rami o persino i germogli, ma esistono anche tipologie che infestano le radici), riuscendo oltretutto ad adattarsi a climi diversi. Frequenti sono i casi di contagio determinati dall’arrivo di formiche: esse infatti sono ghiotte di melata e finiscono per trasportare le cocciniglie sul dorso. Inoltre, a differenza degli esemplari giovani che a causa di fattori ambientali hanno un tasso di mortalità alto, gli esemplari adulti sviluppano una forte resistenza ambientale grazie anche alle secrezioni protettive che, per di più, rendono poco efficace l’uso degli insetticidi. Le piante preferite da questi parassiti sono le conifere, la vite, le piante ornamentali e gli agrumi. Esse prediligono i punti poco esposti alla luce e condizioni con poca ventilazione e poca umidità.

Come difendersi?

Nonostante abbiano ritmi di proliferazione meno rapidi rispetto ad altri fitofagi, se l’infestazione di cocciniglia non viene messa arrestata o contenuta in tempi rapidi può raggiungere livelli difficili da controllare. I danni prodotti dalle infestazioni di Cocciniglia sono di due tipi. Il primo deriva dal fatto che questi parassiti, succhiando la linfa, trasmettono alla pianta una saliva tossica determinando un suo generale indebolimento. Il secondo deriva dal primo e consiste nel fatto che quando le cocciniglie attaccano i frutti, questi subiscono una perdita di colore che necessariamente finisce col ridurre la qualità dei prodotti e quindi anche il prezzo. Inoltre, questi insetti possono causare la comparsa della melata e della fumaggine, fattori che riducono ulteriormente il valore commerciale dei frutti e compromettono la capacità di fotosintesi (evento che può determinare un calo produttivo). Quando l’infestazione è ancora agli inizi, può essere sufficiente intervenire con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool e strofinandolo sui fori lasciati da questi insetti. Per chi invece preferisce utilizzare la lotta biologica, un antagonista delle cocciniglie è il Cryptolaemus Montrouzieri, un insetto simile alla Coccinella.

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